Uno spiazzo, o meglio uno slargo irregolare delimitato da fabbricati anni Cinquanta e Sessanta di dubbio gusto, condomini nati e popolati in fretta, qualche casa colonica a dispetto del tempo. Al centro il monumento ai Caduti e su un lato il vecchio palazzotto municipale. Questo Boglioni fino a pochi anni fa. Già , Boglioni, parola onomatopeica che evoca il ribollire dei canali che qui si intrecciavano prima di raggiungere la fertile campagna. E poi crocevia di camion rumorosi e polverosi carichi di terra e piastrelle, origine e prodotto della dilagante industria ceramica, quando le ceramiche nascevano come i funghi. Croce e delizia dell’economia locale. Boglioni, Casalgrande: né Scandiano, né Sassuolo, una via di mezzo, un luogo indefinito senza un centro riconosciuto e riconoscibile. Casalgrande Alto e Casalgrande Basso, divisi dalla Strada Statale con la perenne processione dei camion e la ferrovia: barriere insormontabili. Uno scatto di orgoglio,

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voltare pagina, riafermare la propria presenza e la propria identità , a partire proprio da Boglioni. E’ questa la sfida che le ultime amministrazioni comunali hanno lanciato. Così in pochi anni si ristruttura il Comune; si ridisegna lo slargo che finalmente diventa una piazza; si pavimentano le strade di accesso; e ancora marciapiedi, punti luce, panchine, verde, elementi di arredo urbano a sottolineare uno spazio conquistato, reso a chi lo abita, fruibile da tutti, luogo di mercato, di spettacolo, di festa, di incontro. E’ stata una sfida di idee e risorse per ribadire la cultura dell’appartenenza e l’amore per il proprio paese. La sfida, o meglio la prima battaglia, è stata vinta. Casalgrande ora ha un centro: è la “nuova” Boglioni. Ora si tratta di proseguire sulla strada iniziata, dando vita ad una seconda serie di interventi che si dovranno integrare con quanto fatto per arrivare ad una ridefinizione completa del nuovo centro. Da qui nasce “NeoURBANO” , il concorso di idee per la nuova centralità  di Casalgrande, con il quale l’amministrazione comunale intende valutare le soluzioni più idonee per la riqualificazione del centro cittadino, mediante la creazione di una nuova centralità  urbana. Nel concreto ci si propone di coordinare il recupero di Piazza Costituzione, il suo collegamento con la nuova Piazza Ruflli, la sistemazione e la creazione di una piazza giardino nell’area circostante Via Marx, la ridefinizione morfologia degli edifici prospicienti la piazza oggetto del recupero: l’ex biblioteca, l’edificio che ospita l’ufficio postale, l’area e l’edificio attualmente occupati dal Consorzio agrario. Si tratta, di un progetto ambizioso e di una grande opportunità  per Casalgrande. Grazie alle idee di architetti e urbanisti di valore, potremo infatti mettere in campo azioni forti tese a ridefinire la centralità  di Boglioni, inteso come luogo di identità  collettiva e che si riconosce negli elementi centrali del sistema delle piazze, del Municipio, del Centro Culturale, della chiesa. In altre parole da un non luogo o da luogo delle marginalità  com’è sempre stato Casalgrande si tende a realizzare un superluogo della centralità  ritrovata. Saranno quindi recuperati spazi pubblici che i cittadini potranno fruire pienamente per le attività  ludiche, culturali, del tempo libero. Ma anche per una qualità  migliore dell’abitare e per le attività  economiche e del terziario. Come è già  avvenuto in seguito agli interventi di riqualificazione di Piazza Martiri e delle via circostanti, l’intervento su Piazza Costituzione sarà  sicuramente un volano anche per interventi privati tesi a riqualificare le proprie abitazioni o gli esercizi commerciali. Intanto l’amministrazione comunale continua a lavorare per raccogliere le proposte, i suggerimenti e i contributi dei cittadini per condividere con loro queste idee che porteranno ad un nuovo paese.