L’Archivio Piacentini partecipa al Convegno Nazionale sulla Centralità della Montagna. Convegno promosso dalla Società dei Territorialisti e delle Territorialiste  ONLUS.

Dopo un lungo periodo di abbandono e di spopolamento, con l’esodo verso le pianure ed i grandi sistemi metropolitani, la montagna vive oggi una stagione di una nuova centralità: verso i suoi territori è iniziato un “controesodo” spontaneo dalle zone di crisi dell’Italia in trasformazione, alla ricerca di nuovi stili di vita, di produzione e di consumo. Questa inversione di tendenza riporta l’attenzione di studiosi decisori pubblici e operatori economici e sociali sul valore e sulle potenzialità dei territori montani, come spazio di vita peculiare e unico per chi ci abita (o ci potrebbe abitare) e per chi ci lavora (o ci potrebbe lavorare) e come ricco e specifico patrimonio territoriale (ambientale, paesaggistico, storico culturale, urbano e rurale, di saperi locali, di forme comunitarie di autogoverno) di cui siamo tutti, allo stesso tempo beneficiari e responsabili. Obiettivo del convegno è la stesura di un “manifesto” che definirà i nodi strategici per la centralità di una nuova civilizzazione che promana dalla montagna: un’agenda culturale e politica, scritta “dal margine”, per il futuro delle Alpi e degli appennini nel contesto europeo. 

L’iniziativa che ci vede a Camaldoli, espressione di un vasto panorama di istituzioni e di associazioni che hanno raccolto l’invito della Società dei Territorialisti e delle Territorialiste, testimonia con eloquenza le nuove attenzioni che si rivolgono oggi alle Terre Alte. Volte a scoprire, raccontare e progettare una montagna diversa. Sempre più vivida nella immagine della Nazione per quanto un po’ inafferrabile nei suoi contorni.

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Rassegna stampa – Corriere di Arezzo